Di che cosa ti occupi?

Quando sono arrivata in Italia ho cercato subito un lavoro; non trovandolo ho scelto di imparare l’italiano. Quindi ho chiesto aiuto alla Caritas, mi hanno accolta per sei mesi. Durante il tempo libero uscivo per andare a studiare, quindi pian piano ho imparato la lingua. Come primo lavoro ho fatto da badante per un’anziana di 97 anni. Mesi dopo badavo a un signore di 93 anni. In Ucraina insegnavo ginnastica, avevo due squadre di atletica leggera e dopo scuola facevo volontariato con bambini piccoli.

Hai poi trovato un lavoro che ti piacesse?

Anni fa a una cena ho incontrato una signora che mi chiese se conoscessi i prodotti a base di aloe vera, di un’azienda di nome Forever Living Italia. Si tratta di un’azienda americana che al giorno d’oggi vende prodotti online e ora vendo anch’io questi prodotti al pubblico. Mi piace molto perché le persone con cui lavoro rimangono soddisfatte e mi ringraziano.

Hai svolto diversi lavori. Secondo te c’è qualcosa che li accomuna tutti?

Io sono costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo, forse non c’è nessuna connessione tra i lavori che ho fatto ma questo non mi dispiace affatto. Ad esempio, adesso sto collaborando con l’associazione per anziani “Lovera” che ha fatto un progetto “Un nonno per amico”. Qui gli anziani del posto raccontano fiabe, leggende e storie delle Dolomiti a bambini figli di famiglie migranti, visto che spesso in queste manca la figura dei nonni. Insieme abbiamo trascorso il Natale, abbiamo festeggiato, è stato davvero bellissimo.

Dettaglio di Lyudmyla Solomon durante la chiacchierata con Valentina Gentili

Chiedo a persone anziane locali di raccontare storie ai bambini stranieri, così sentono l’attenzione e il calore dei nonni.

Lyudmyla Solomon

Qual è la prima cosa che ti viene in mente pensando all’Ucraina?

Se penso all’Ucraina penso subito al ricamo: è un aspetto importante della tradizione del Paese ed è anche una mia passione, infatti ho anche ricamato dei vestiti per me.

Invece cosa ti piace di più di Bolzano?

Di Bolzano mi piace sicuramente il fatto che sia molto pulita, ma soprattutto trovo che le persone siano molto accoglienti. Non penso di spostarmi. Quando torno in Ucraina in vacanza mi rendo conto che non vedo l’ora di tornare a Bolzano, ormai qui mi sento a casa. Allo stesso tempo però a volte l’Ucraina mi manca, quindi mi sento un po’ presa nel mezzo.

Come sei riuscita ad integrarti qui a Bolzano? Esiste una comunità ucraina?

Esiste una associazione chiamata Sonyascnuk (in italiano vuol dire girasole) che aiuta i cittadini ucraini. Oggi è più semplice integrarsi, molti arrivano e vanno subito a imparare l’italiano. I miei connazionali arrivano e trovano velocemente lavoro. Per me invece è stato un po’ più difficile.

Oggetto significativo tratto dalla storia di Lyudmyla Solomon

Quando torno in Ucraina in vacanza mi rendo conto che non vedo l’ora di tornare a Bolzano, ormai mi sento a casa.

Lyudmyla Solomon

Quante lingue conosci? C’è una parola che ti piace particolarmente in una di queste lingue?

So parlare il russo, l’italiano, l’ucraino e studio tedesco, che però per me è difficile. In italiano mi piace molto la parola e il concetto di dare il buongiorno, perché la sento ovunque e mi fa piacere. Come dicevo, in Ucraina quasi nessuno saluta. Vorrei però insegnarvi questo: in Ucraina si dice ” КОХАЮ БОЛЬЦАНО ” , invece in russo si dice ” ЛЮБЛЮ БОЛЬЦАНО “. Amo Bolzano!

Un consiglio che daresti alla te di dieci anni fa e un augurio alla te del futuro?

Alla me del passato avrei detto di venire a vivere in Italia un po’ prima. Alla me del futuro vorrei dire di portare a termine i suoi piani.

Lyudmyla Solomon fotografata da Valentina Gentili

Alla me del futuro vorrei dire di portare a termine i suoi piani.

Condividi

Valentina Gentili

Approfondisci il profilo:
Intervista di
Valentina Gentili
Fotografie di
Valentina Gentili
Biografia
Valentina Gentili è una fotografa e designer emergente. Diplomata in Grafica al Liceo Artistico Pascoli di Bolzano, oggi frequenta il corso di Design e Arti presso la Libera Università di Bolzano. Collabora con PianoB - Social Design e con il Gruppo Volontarius dove si occupa di fotografia in ambito sociale. Parallelamente lavora come barista. Valentina partecipa a questo progetto con la forte volontà di scoprire e raccontare nuove storie di vita. Questo progetto è per lei un’occasione per unire la sua passione per la fotografia con le capacità acquisite grazie al lavoro nei locali e nei pub.
Due chiacchiere al bar
Il progetto di Valentina si sviluppa partendo da due quesiti: “Come posso interagire con una persona che non conosco? Quale può essere un punto di incontro tra me e questa persona?” Negli ultimi anni Valentina ha sviluppato la passione per la fotografia a pari passo con il suo lavoro da barista. Questo progetto è stato per lei un’opportunità per riscoprire questo suo lavoro e valorizzarlo in chiave creativa. Quello della barista è un impiego che mette in costante contatto con la persona che sta dall’altra parte del bancone, e che dà l’occasione di scoprire e osservare le peculiarità che distinguono le persone. Questo mestiere le ha dato inoltre la possibilità di sviluppare le proprie capacità e competenze di dialogo ed interazione. Valentina ha scelto così di accogliere gli intervistati del progetto “Un’impronta del mondo in Alto Adige” offrendo loro un cocktail di sua invenzione. Ogni persona ha potuto scegliere uno specifico cocktail, il quale corrispondeva ad un “profilo caratteriale”. Da qui la possibilità di aprire un dialogo attraverso quella che può assomigliare ad una chiacchierata informale tra cliente e barista.
Dello stesso progetto, vedi anche: