Che lavoro hai svolto in passato?

In Senegal lavoravo come sarto, creando abiti sia per donne che per uomini. Persino l’abito che indosso in questo momento è stato creato da me! In Senegal c’è una grande festa che varia ogni anno secondo il calendario lunare, è conosciuta in Africa come Tabaski ma nella religione musulmana si chiama Eid al-Adha (Festa del Sacrificio). Durante quei festeggiamenti creavo diversi capi e lavoravo addirittura con un team di otto persone. Ho deciso di cambiare mestiere radicalmente perché la professione di sarto è complessa, nonostante si guadagni molto bene. Il lavoro che svolgo in questo momento è semplice, mi soddisfa e mi permette di vivere le mie giornate più tranquillamente. 

Di solito quando vai in Senegal?

Solitamente viaggio nel mese di gennaio oppure nel mese di febbraio. In quel periodo il clima è favorevole, visto che durante l’inverno senegalese la temperatura minima non scende mai sotto i dieci gradi; una realtà completamente diversa rispetto all’inverno bolzanino.

Da quanto tempo non torni in Senegal? Hai la tua famiglia lì?

Non torno nel mio paese dall’anno scorso. Mia moglie, i miei figli e i miei genitori si trovano ancora là. Adoro tornare quando ho la possibilità, visto che posso passare del tempo con i miei cari, ma non potrei permettermi di rimanere e lavorare in Senegal perché non si guadagna abbastanza per sostenere una famiglia.

Cocktail preparato da Valentina Gentili e dedicato a Mame Balla Fall

Il mio ricordo più felice sono i miei genitori, che hanno dedicato tempo e sforzo per istruirmi.

Mame Balla Fall

Cosa ti piace dell’Alto Adige?

Di Bolzano mi piacciono i paesaggi. È una città a misura d’uomo, che offre diversi benefici. Non ho avuto problemi a integrarmi quando sono arrivato, col tempo ho imparato a conoscere meglio gli individui che ci abitano. Posso dire di aver trovato tante brave persone con le quali ho trascorso dei bei momenti assieme.

Hai un tuo gruppo di amici o compaesani con cui ti trovi qui?

Quando sono arrivato mi trovavo da solo; nel frattempo ho conosciuto altri ragazzi senegalesi con i quali abbiamo organizzato una riunione settimanale per tenerci compagnia. Mi piace passare del tempo con loro, ricordare i bei momenti passati nel nostro paese e parlare la nostra lingua. 

Il tuo posto preferito in Senegal?

Il mio luogo preferito è Touba, si trova nel Senegal centrale ed è la seconda città più grande dopo Dakar. È un luogo di culto in cui si discutono diversi principi e valori, inoltre a Touba vi è una celebrazione religiosa di nome “Magal’’ in cui si riuniscono diversi fedeli da tutto il mondo. Io partecipo a questa celebrazione ogni anno assieme alla mia famiglia, e dal 2018 alcune persone lo festeggiano anche a Bolzano.

Un tuo ricordo felice del Senegal?

Mi piace ricordare il tempo trascorso con i miei genitori. Loro hanno dedicato tanto tempo e sforzo per istruirmi; le considero delle bravissime persone. Mio padre purtroppo è mancato, ma vive nel mio ricordo.

Dettaglio di Mame Balla Fall durante la chiacchierata con Valentina Gentili

Cerco sempre di avere fede in ciò che faccio, andando avanti nonostante le difficoltà.

Mame Balla Fall

Quante lingue conosci?

Conosco la lingua wolof, è la lingua ufficiale in Senegal. Inoltre conosco lo spagnolo, l’italiano e un po’ di francese.

Una parola in Wolof che ti piace e che vorresti insegnarci?

Nella mia lingua mi piace la parola kér che significa casa, mi trasmette serenità. Posso insegnarvi l’espressione nagadef, che vuol dire “come stai”?

Una differenza tra la cultura bolzanina e quella senegalese?

Mi sembra che le persone a Bolzano siano più aperte al dialogo. In Senegal la popolazione è più vasta, quindi ognuno bada ai propri interessi, non può perdere tempo stando dietro agli altri.

Cosa mangi di solito? Cibo senegalese oppure italiano? Ti piace la cucina altoatesina?

Mi piace molto cucinare pasti di entrambe le nazioni. Nella cucina senegalese si utilizza tanto il pesce, che purtroppo a Bolzano si trova solo congelato. Adoro la cucina altoatesina, soprattutto i canederli, però non consumo i pasti a base di carne di maiale e nemmeno le bevande contenenti alcool per via della mia religione.

Mame Balla Fall fotografato da Valentina Gentili

In Wolof mi piace la parola kér, signifca casa. Mi trasmette serenità.

Valentina Gentili

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Valentina Gentili
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Valentina Gentili
Bio
Valentina Gentili is an emerging photographer and designer. A graduate in Graphic Design at the Liceo Artistico Pascoli in Bolzano, she is now studying Design and Art at the Free University of Bolzano. She is currently collaborating with PianoB - Social Design and with the Volontarius Group where she focuses on social photography. She also works as a bartender. Valentina joined this project with a strong desire to discover and tell new stories of everyday life. This project is an opportunity for her to combine her passion for photography with the skills acquired while working in bars and pubs.
A chat at the bar
Valentina's project stems from two questions: "How can I interact with a person I do not know? What can be a bridge between myself and this person?" Over the last few years, Valentina has developed a passion for photography alongside her work as a bartender. This project was an opportunity for her to rediscover her job and to enhance it in a creative way. Bartending is a job that puts you in constant contact with the person on the other side of the counter and gives you the opportunity to discover and observe the peculiarities that distinguish every individual. This profession has also given her the opportunity to develop her skills and abilities when it comes to dialogue and communication. Valentina thus chose to welcome the interviewees of the project "An imprint of the world in South Tyrol" by offering them a cocktail of her own invention. Each person was able to choose a specific cocktail, which corresponded to a "character profile". This gave rise to the possibility of opening up a conversation through what can be likened to an informal chat between customer and bartender.
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