Raccontaci della tua esperienza di lavoro.

Sono arrivato in Alto Adige nel 2003. Ho cominciato a lavorare a Bolzano in un ristorante di cucina sudtirolese in centro. Poi otto anni fa sono riuscito a passare in proprio. Oggi, insieme a mio fratello Nik, sono titolare di tre attività in centro città a Bolzano: il Bar Fantasy, il Pepper Lounge ed il Pepper Suite.

Nei tuoi ristoranti proponi cucina tipica sudtirolese o del tuo paese di origine?

Sinceramente non ho mai provato a proporre la cucina del mio paese perché la mia formazione e la mia passione riguardano la cucina italiana. Conoscendo la clientela, dovrei sforzarmi molto per trasmettere la nostra tradizione culinaria nel modo giusto. È sicuramente più semplice trovare clientela italiana però ovviamente competere con un italiano in cucina è come sfidare una nonna ai fornelli: è molto difficile! Ma una cosa la devo dire: dopo 20 anni qui, il cibo sudtirolese è diventato anche il cibo di casa mia.

Dettaglio di un oggetto significativo per Erjon

Competere con un italiano in cucina è come sfidare una nonna ai fornelli: è molto difficile!

Erion Maloku

Dato che gestisci attività che ti mettono a contatto con molti giovani, che consiglio ti senti di dare alle nuove generazioni?

Considera che siamo alla quarta generazione che passa dal mio locale: ora mi ritrovo come colleghi i figli piccoli dei miei clienti di allora, trovo che sia una cosa bellissima. Ai giovani consiglierei di rubare con l’occhio, imparare l’arte e metterla da parte. Direi loro di essere ambiziosi e di puntare in alto. Io ho iniziato la mia carriera professionale come lavapiatti, e con umiltà e serietà ho imparato molto negli anni. Il percorso è quello che fa la differenza nella vita. L’importante è anche non rimandare sempre tutto e dire “lo farò più tardi, ora mi godo la vita”. Ogni giorno bisogna mettere le basi per costruire il proprio futuro.

Se avessi l’opportunità di parlare con il te stesso più giovane, qual è il consiglio che ti daresti?

Ci penso spesso. Io sono cresciuto senza padre, è morto quando avevo due anni. Mia madre ha avuto difficoltà a crescere me e i miei fratelli. Io ero il più piccolo, mio fratello più grande è emigrato nel ‘95 in tempo di guerra. A quattordici anni studiavo tanto, poi durante il secondo anno di liceo ho iniziato a frequentare brutte compagnie e ho praticamente abbandonato gli studi. Al quarto anno di liceo volevo venire in Italia, prima del liceo ho vinto una borsa di studio in un college americano ma ho rinunciato per colpa della mia compagnia perché volevo stare con loro. Quello è stato il più grande rammarico della mia vita, ma in ogni caso grazie al coraggio e alla voglia di fare che avevo, sono riuscito a raggiungere i miei obiettivi.

Che tipo di rapporto pensi ci sia tra italiani e albanesi?

Il rapporto tra gli italiani e gli albanesi è molto forte. In Albania vivono più di settantamila italiani, l’Italia è stato un popolo che ci è sempre stato vicino anche nell’accoglienza dei migranti, ha dato loro nuove speranze e nuova vita, ci ha dato un futuro. Quando ero piccolo in televisione guardavamo sempre Rai 1, Mediaset, Festivalbar, Sanremo e tutto il calcio italiano. L’antenna era costruita da noi con la teglia delle lasagne e un tubo, con l’aiuto di mio fratello spaccavamo il termometro per estrarre il mercurio, che è molto sensibile alle onde elettromagnetiche, e bagnavamo i cavi dell’antenna, poi lo mettevamo il più in alto possibile. Così siamo riusciti a guardare tutte le partite. Siamo cresciuti con lo spirito italiano, la lingua italiana, vedevamo l’Italia come un simbolo di futuro e speranza.

Cocktail preparato da Valentina e dedicato a Erion

Grazie al coraggio e alla voglia di fare, sono riuscito a raggiungere i miei obiettivi.

Erion Maloku

Ci sono nuovi progetti lavorativi che hai intenzione di sviluppare?

Ho molti sogni: il progetto più concreto in questo momento riguarda la mia attività. Cinque anni fa abbiamo comprato l’immobile dove è stato avviato il Bar Fantasy e l’obiettivo era quello di creare un locale di divertimento a Bolzano. Anche se ora è uno dei locali più conosciuti e frequentati, vorrei portarlo ad un altro livello, proponendo delle novità gastronomiche che non si trovano in città.

E poi? Quali altri sogni hai nel cassetto?

Questo è il progetto primario che dovrebbe partire proprio in questi mesi. Di altri progetti ne ho molti, ma voglio rimanere con i piedi per terra. Penso che ci siano tanti nuovi concetti da portare in questa città. Bolzano è una città viva, tradizionalista, che punta tanto sul green e sulla natura, quindi ha dei ritmi ben precisi, quasi sistematici. Per questo motivo è una delle regioni più apprezzate.

Erion fotografato da Valentina

Ai giovani consiglierei di osservare attentamente, imparare l’arte e metterla da parte.

Valentina Gentili

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Valentina Gentili
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Valentina Gentili
Bio
Valentina Gentili is an emerging photographer and designer. A graduate in Graphic Design at the Liceo Artistico Pascoli in Bolzano, she is now studying Design and Art at the Free University of Bolzano. She is currently collaborating with PianoB - Social Design and with the Volontarius Group where she focuses on social photography. She also works as a bartender. Valentina joined this project with a strong desire to discover and tell new stories of everyday life. This project is an opportunity for her to combine her passion for photography with the skills acquired while working in bars and pubs.
A chat at the bar
Valentina's project stems from two questions: "How can I interact with a person I do not know? What can be a bridge between myself and this person?" Over the last few years, Valentina has developed a passion for photography alongside her work as a bartender. This project was an opportunity for her to rediscover her job and to enhance it in a creative way. Bartending is a job that puts you in constant contact with the person on the other side of the counter and gives you the opportunity to discover and observe the peculiarities that distinguish every individual. This profession has also given her the opportunity to develop her skills and abilities when it comes to dialogue and communication. Valentina thus chose to welcome the interviewees of the project "An imprint of the world in South Tyrol" by offering them a cocktail of her own invention. Each person was able to choose a specific cocktail, which corresponded to a "character profile". This gave rise to the possibility of opening up a conversation through what can be likened to an informal chat between customer and bartender.
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