Prima di fare il fotografo hai svolto altri lavori?

Ho lavorato a Roma nel sociale, in cooperative per persone in difficoltà: persone anziane e con disabilità. Ho fatto questo lavoro per dodici anni. In realtà sono venuto in Italia per studiare Belle Arti e finire il corso di Restauro che avevo iniziato in Colombia. Dopo ho trovato il lavoro nell’ambito del sociale, e ho continuato a lavorare lì. Credo che per questo tipo di lavoro sia necessaria una certa sensibilità ed un certo atteggiamento per vedere le cose diversamente.

Pensi che il lavoro che hai svolto a Roma nell’ambito sociale ti abbia aiutato in questo senso?

Da poco ho perso il lavoro all’Alto Adige e sono riuscito a tornare a lavorare nel sociale dopo tanto tempo, cosa che a sessant’anni non è proprio facile. Sono riuscito a trovare lavoro come OSS proprio grazie all’esperienza che ho fatto a Roma

A livello fotografico, qual è la prima cosa che ti suscita interesse in una persona?

Domanda difficile. Non credo che ci sia una cosa specifica. Penso che l’aspetto che mi attira di più sia il contrasto che si crea tra la persona e quello che la circonda. Credo profondamente nell’emozione che suscita una foto dopo averla scattata. Avendo lavorato nella cronaca, cerco sempre di raccontare una storia con poche immagini.

Cocktail preparato da Valentina Gentili e dedicato a Juan Pablo Acero

Ho ritrovato un lavoro a sessant’anni, cosa non proprio facile.

Juan Pablo Acero

Ci puoi raccontare di una foto che non sei mai riuscito a scattare e di uno scatto di cui vai particolarmente fiero?

Sì, penso di aver perso più di una volta l’istante perfetto in cui scattare una foto. Me ne sono pentito diverse volte. Al contrario, i servizi che ricordo di più sono quelli di cronaca nera, in particolare quelli su Gamper, l’uomo che ha ucciso sei persone a Merano. Quello è stato uno dei servizi più significativi per me!

Quanto è importante per te l’empatia che si crea tra il fotografo e il soggetto che devi fotografare?

Il dialogo tra fotografo e persona fotografata è molto importante, ma io credo che meno il fotografo è presente meglio è, in modo da far sentire la persona tranquilla. A meno che non si tratti di fotografie da fare in studio come per un’intervista.

Qual è il tipo di soggetto o di ambiente che ti piace di più fotografare?

Mi piace riprendere le persone, in diverse circostanze. Dopo aver frequentato corsi artistici ho iniziato a fotografare gli ospiti delle strutture socio-assistenziali.

Oggetto significativo per Juan Pablo Acero

Credo profondamente nell’emozione che suscita una foto dopo averla scattata.

Juan Pablo Acero

Una domanda più tecnica: hai mai scelto di scattare in bianco e nero? Se sì, perché?

Io ho iniziato proprio scattando in bianco e nero, perché quando ho cominciato a lavorare c’era solo quello. Infatti sviluppavamo gli scatti in bagno.

Se ti dico Alto Adige, c’è un’immagine particolare che ti viene in mente?

 I turisti. Mi fanno morire dal ridere, sono molto buffi.

Juan Pablo Acero fotografato da Valentina Gentili

Se penso all’Alto Adige, penso ai turisti. Mi fanno morire dal ridere, sono molto buffi.

Valentina Gentili

Über den Künstler:
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Valentina Gentili
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Valentina Gentili
Biographie
Valentina Gentili ist eine aufstrebende Fotografin und Designerin. Sie hat das Abitur in Grafik am Kunstgymnasium ''Giovanni Pascoli'' in Bozen gemacht und besucht jetzt die Fakultät für Design und Künste an der Freien Universität Bozen. Sie arbeitet mit PianoB - Social Design und mit dem Verein Volontarius zusammen, wo sie sich mit Fotografie im sozialen Bereich beschäftigt. Nebenbei arbeitet sie als Barkeeperin. Valentina nimmt an diesem Projekt mit dem starken Wunsch teil, neue Lebensgeschichten zu entdecken und zu erzählen. Dieses Projekt ist für sie eine Gelegenheit, ihre Leidenschaft für Fotografie mit den Fähigkeiten zu verbinden, die sie durch ihre Arbeit in Clubs und Kneipen erworben hat.
Ein Schwätzchen an der Bar
Das Projekt von Valentina entwickelte sich aus zwei Fragen: „Wie kann ich mit einer Person interagieren, die ich nicht kenne? Was kann ein Treffpunkt zwischen mir und dieser Person sein?“. In den letzten Jahren hat Valentina neben ihrer Arbeit als Barkeeperin eine Leidenschaft für die Fotografie entwickelt. Dieses Projekt war für sie eine Gelegenheit, ihre Arbeit neu zu entdecken und sie auf kreative Weise zu verbessern. Barkeeper/in ist ein Job, der dich in ständigen Kontakt mit der Person auf der anderen Seite der Theke bringt und dir die Möglichkeit gibt, die Eigenheiten zu entdecken und zu beobachten, die Menschen auszeichnen. Dieser Job hat ihr auch die Möglichkeit gegeben, ihre Fähigkeiten und Kompetenzen im Bereich Dialog und Interaktion zu entwickeln. So entschied sich Valentina, die Befragten des Projekts „Ein Abdruck der Welt in Südtirol“ mit einem von ihr selbst kreierten Cocktail zu begrüßen. Jede Person konnte einen bestimmten Cocktail wählen, der einem „Charakterprofil“ entsprach. So besteht die Möglichkeit, einen Dialog zu eröffnen, der einem informellen Gespräch zwischen Kunde und Barkeeper/in ähneln kann.
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